Completa, la frase.

Completa, la frase.
Performance digitale collettiva, 2023.

 

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E’ stato inviato questo messaggio WA a 30 persone.

“Ho un nuovo articolo in preparazione per il progetto corpi.blog. Ti chiedo se puoi, cortesemente, completare la frase seguente. Bastano 3 / 5 righe. Il tuo contributo resterà anonimo. Il mio corpo è [ completa la frase ]. Grazie.”

Queste che seguono sono state le loro risposte.

 

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“Il mio corpo è un contenitore saturo di acqua di mare che a volte inonda gli occhi.”

 

“Il mio corpo è un fanfarone, dice posso e poi non ce la fa. Si impegna e arriva allo stremo delle forze, poi scompare per qualche giorno. Quando torna indossa il suo miglior sorriso ed è impossibile non volergli bene.”

 

“Il mio corpo è la rappresentazione estetica di ciò che c’è dentro di me. La pulizia interiore si riflette all’esterno, così come la luce interiore si propaga attraverso lo sguardo, il sorriso, i gesti, i movimenti…”

 

“Il mio corpo è estraneo, indifferente, muto, o forse mi parla, ma in una lingua che non capisco.”

 

“Il mio corpo è mio ma non mio, non esiste una reale appartenenza possibile: non possiamo fare a meno di frequentarci, ma non sempre ci amiamo.”

 

“Il mio corpo è un involucro di qualcosa che non è impacchettabile, è una ipotesi su un’altra ipotesi.”

 

“Il mio corpo è un posto che a volte mi accoglie e altre mi respinge. A volte diventa profondissimo come l’oceano e devi lottare con fatica per non annegare. A volte è arido come il deserto e non ci sono oasi.”

 

“Il corpo è la mia frontiera / attraversata ed esausta / fiera e respingente  / popolata di desideri / chiusa, asfissiata / mortale.”

 

“Il mio corpo é quell’oggetto che, quando danza, butta fuori tutte le tensioni e consente all’anima di giungere ad uno stato di (quasi) beatitudine.”

 

“Il mio corpo è colui che tende a portarmi dove devo andare. Mi parla così chiaramente che se solo lo ascoltassi, ciò che dice di me e degli altri e ciò che dice di me agli altri, sarei già lì. Conoscenza che resta, nella maggior parte dei casi, fine a se stessa.”

 

“Il mio corpo è ‘na monnezza.”

 

“Il mio corpo è un’arma inerme, è un arco con 100 frecce, il mio corpo è in aria tra i pensieri, è tra le righe di mille poesie passate, il mio corpo come talco profuma di viola e fragole e si insinua, serpeggiando, tra i desideri di chi mi guarda.”

 

“Il mio corpo è lo specchio di come mi percepisco; è superficie delicata e ipersensibile; è espansione di una mente fasulla; è caleidoscopico in presenza di anime pure; è sovrastrutturato da atteggiamenti che non gli appartengono; è un continuo anelito di libertà senza conoscerne le movenze.”

 

“Il mio corpo è work in progress. Il mio corpo è pieno di dolori e amore. Il mio corpo aspetta di diventare un cyborg.”

 

“Il mio corpo ha due braccia, due gambe, due occhi, due narici, un naso, una bocca, tanti peli e tanti nei, una voglia rosa sotto il piede, una grande pazienza e il batticuore quando si emoziona.”

 

“Il mio corpo è un tempio profanato da coloro i quali avrebbero voluto profanare anche la mente.”

 

“Il mio corpo è ciò che dà una forma fisica alla mia mente e ne rispecchia il contenuto, che in altro modo sarebbe impalpabile e sconfinato.”

 

“Il mio corpo è un diaframma che trasforma le emozioni in luce e la luce in parole che possono cambiare il mondo.”

 

“Il mio corpo è un involucro. Dentro c’è il silenzio. E, a volte, il mare.”

 

“Il mio corpo è un ammasso di cellule, dolori antichi, lacrime salate, battiti scomposti, tumulti e gioie, rabbia e pena.”

 

“Il mio corpo è dotato della mente.”

 

“Il mio corpo è un contenitore spazioso, dove all’interno fluttuano cellule delle quali non si può fare un censimento, la zona perfetta, con confini precisi, ma incontrollabile.”

 

“Il mio corpo è il risultato di un atto di creazione non deciso da me, con il quale convivo e di cui mi prendo cura perché è l’involucro che contiene la mia volontà di esistere.”

 

“Il mio corpo è fonte di preoccupazioni, macchiato e portato a espellere scorie. È caldo e pieno di ansia di sentirsi addosso corpi altrui che lo siano altrettanto.”

 

“Il mio corpo a volte è nuvola a volte è piombo.”

 

“Il mio corpo non è più mio. L’ho scorporato da me nel momento in cui ho valutato che l’operazione di trasferimento dello stesso, in favore della Ti Amo SPA (Società Per Amore), era favorevole, dato che le azioni che mi porta ad emettere valgono e varranno più di quanto potrò mai realizzare investendo solo me stesso. (Così eh. O lo uso per un biglietto di auguri o per una sceneggiatura Disney di quella volta che il nonno bassotto era diventato un magnate della finanza, ma rinuncia a tutto per amore di nonna bassotta).”

 

“Il mio corpo è questo. Modellato dal costrutto sociale, al quale mi sono opposto o genuflesso. Il mio corpo è mio. Bene o male, influenzato dal cibo inculcatomi dai miei genitori e personalizzato dal mio gusto, maturazione ribellione. Il mio corpo è dotato di profonde lacerazioni interne. Che non sono spesso visibili come masse adipose, ma sono presenti come tarli che lavorano sotto traccia e segnano tutto ciò che io sono stato. Il mio corpo è questo. Mio. Inserito in un contesto sociale che spesso non comprendiamo.”

 

“Il mio corpo è non mio, ma di me. Tanto opaco e denso se separato dalla sottigliezza del mio essere, quanto luminoso e terso se dialoga con me, in me, attraverso di me, come l’acqua con la trasparenza.”

 

“Il mio corpo è vivo, non presenta confini, non è un semplice organismo anatomico, è interconnesso alla mente, ed entrambi concorrono alla definizione dell’io. Ha una sua voce e un suo peso nella realtà. Non può essere trasceso.”

 

“Il mio corpo è gargantuesco.”

 

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2 risposte a “Completa, la frase.”

    1. Il mio corpo è manichino inanimato .
      Non desidera non interrompe . ascolta senza replicare . non ha ritmo proprio .
      Quando lo si reclina gli occhi si chiudono .
      Sempre col sorriso .
      Guai fosse umano . Bisognerebbe incontrarlo .

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