Il corpo taurino.

Il corpo taurino.
Plaza de Toros di Barcellona, 2007.

Da “La Tauromachia. La mente che astrae e il sangue che scorre” di Giovanni Festa, 2010. Clicca qui per leggere tutto l’articolo.

 

“Nel 2002 il grande matador José Tomás decise di ritirarsi: aveva poco più di vent’anni, ed era considerato l’erede naturale di Belmonte e Manolete. Nel giugno del 2007 scelse la Plaza de Toros di Barcellona per il suo rientro: quello stesso giorno la città fu l’epicentro della più grande manifestazione contro la corrida di tutti i tempi: 5000 persone marciarono dalle ramblas all’arena, dove gli aficionados stavano acclamando il ritorno del loro eroe. Fu lì che ebbe inizio la campagna per la raccolta di quelle 180.000 firme che hanno portato all’abolizione della corrida in città a partire dal 31 dicembre del 2011. L’accusa era semplice: la corrida veniva assimilata ad una tortura, e quindi, il matador a un carnefice.”

 

“È nell’antica Roma che hanno luogo le prime venationes, o combattimenti di uomini con animali feroci: «verso la metà del primo secolo a.C. le venationes diventarono uno spettacolo complesso e elaborato, che si fece particolarmente [cruento, nda] dopo l’inaugurazione del Colosseo nell’80 d.C. Il desiderio di novità spinse ad importare animali da tutto il mondo. Le arene erano allestite con cura, e la scena, che tendeva a ricreare uno spazio adatto al sacrificio delle vittime, spesso rappresentava ambienti di caccia. I partecipanti, a loro volta, indossavano costumi adatti alla situazione.» (Brockett 1988)”

 

“Durante la corrida lo spazio e il tempo si torcono e tornano sopra i propri passi, assumendo una forma paradossale che è quella dell’ellissi. Lo spazio si restringe fino al matar clus consumato al centro dell’arena fra matador e toro. Il tempo, nell’inesorabile cadenza dei venti minuti per tercio, rende la tauromachia un’azione convulsa sempre povera di tempo: nella corrida il tempo sta sempre per scadere; contemporaneamente, esso viene frazionato (nella serie plastica delle figure) e, al momento dell’uccisione, sospeso come in un’immagine di cristallo. Ma l’azione non è la medesima per uomo e toro. Per il primo si tratta di un’esperienza tripartita composta da un andamento dapprima ascendente (movimento passionale che garantisce il raggiungimento della stasi), poi statico (movimento secondo della statuificazione dove tutta la tensione è rilasciata sul panno e il matador si compone come una statua ellenistica ricca di bellezza plastica), quindi discendente (rilassamento, voltare le spalle all’animale; è possibile finanche volgersi verso le gradinate).”

 

“È questo l’incontro che si consuma sull’arena. Non un semplice duello, né tantomeno, una mattanza, quanto il continuo alternarsi, (che scandisce i tre movimenti della faena, misurati dall’implacabile scorrere dei minuti sul grande orologio), dell’elemento plastico-statuario, incarnato dal Matador, con quello, magmatico-informe, incarnato dal toro. In mezzo, e, al di là della prossimità fatale del contatto col corno, la possibilità della ferita (cioè il contatto avvenuto, la penetrazione). Si tratta di una contrapposizione fra principi opposti: il lato destro della coscienza limpida del matador-eroe, caratterizzato, classicamente, da nobile semplicità e quieta grandezza, e il lato sinistro delle energie inconsce incarnate dal toro: esuberanza tragica della vita, materia esplosiva, eccesso di forza.”

 

“È la stessa dicotomia che Michel Leiris aveva individuato in un passo dai Razzi di Baudelaire e che adoperò per parlare delle tauromachia: «ho trovato la definizione del Bello. Del mio Bello soltanto. È qualcosa di ardente e triste» (Baudelaire 1996): da una parte la bellezza ideale, sovrana, plastica, dall’altra l’infelicità, la sventura e il peccato. Malinconia più ardore, sazietà più desiderio di vivere, amarezza più voluttà: il risultato è la congiunzione di due idee contrarie, meglio, la loro simultanea compresenza, dove l’infelicità penetra nella bellezza come una ferita. Si tratta dell’estrazione, dalla bellezza imperturbabile e glaciale, di un elemento accidentale (animalità, contingenza): è la morte latente che dà colore alla vita, la guancia pallida della fanciulla che arrossisce.”

 

“Fine della tauromachia sarebbe allora il conseguimento di un momento di Verità attraverso la messa in scena di un’uccisione rituale – quella dell’animale totemico – che permette la trasformazione di una commozione psichica profonda (il sacrificio) in figurazione artistica duratura attraverso la sequenza indimenticabile dei tercios e delle figure fino al brivido della messa a morte. Il suo scopo sarebbe quindi quello di permettere, in una società povera di esperienze della soglia come la nostra, che sembra prediligere la mediazione del virtuale e la povertà di mondo, di sperimentare attimi di pienezza legati al tabù della ferita, del sangue versato e dell’omicidio rituale. Assistere alla tauromachia, magari a distanza ravvicinata permetterebbe di avere il privilegio di osservare da vicino quel dettaglio che sfugge alle categorie e corrisponde alle perturbazioni segrete, intime, della materia che si agita sotto la forma; e sperimentare quel tanto di morte, di opacità, che attraversa, da sempre, la vita, rendendola più ricca, e, forse, più degna di essere vissuta.”

 

——-

 


Grotte di Lascaux, dettaglio: bovino morente e ominide riverso, 19.000 a.C.

 


Trasporto del corpo morto di Meleagro, Musei Capitolini, Roma. Terzo secolo d.C.

 


Raffaello, Pala Baglioni, Galleria Borghese, Roma. 1507.

 


Il matador Josè Tomas viene portato via dall’arena dopo un’incornata.

 


Bill Viola, frame del video Emergence. 2002.

 


Silvio Berlusconi trasportato durante un malore, 29 settembre 2016.

 


Hermann Nitsch, Aktion, Performance 2005.

 

——-

 

Performance.

 

Di carne e di sogno.
Arrivederci, signor Nitsch.
Corpi, vino.
Selezione di immagini da video e video.
Performance, 2022.

 

IBlood: Sanguinare a comando.
Installazione indossabile, 2022.

 

Proxare l’arte
Fotografie, frammenti di plastica.
Installazione, 2020.

Published by

9 risposte a “Il corpo taurino.”

  1. […] intraspecifico. Il corpo radiografato. Il corpo divorato. Il corpo scalare. Il corpo svuotato. Il corpo taurino. Il corpo coreografico. Il corpo neurocognitivo. Il corpo ibridato. Il corpo disneyano. Il corpo […]

    "Mi piace"

  2. […] greca il nome di un gigante meccanico, di bronzo, a guardia dell’isola di Creta, quella del palazzo di Cnosso e del Minotauro), progetto al quale hanno lavorato compagnie private, laboratori finanziati dal Dipartimento della […]

    "Mi piace"

  3. […] caverna. / 2003 d.C. – Il corpo profanato. / 2005 d.C. – Il corpo ibernato. / 2007 d. C. – Il corpo taurino. / 2008 d.C. – Il corpo disassemblato. / 2009 d.C. – Il corpo condizionale. / 2011 d.C. – […]

    "Mi piace"

  4. […] caverna. / 2003 d.C. – Il corpo profanato. / 2005 d.C. – Il corpo ibernato. / 2007 d. C. – Il corpo taurino. / 2008 d.C. – Il corpo disassemblato. / 2009 d.C. – Il corpo condizionale. / 2011 d.C. – […]

    "Mi piace"

  5. […] Il corpo taurino. Plaza de Toros di Barcellona, 2007. “Nel 2002 il grande matador José Tomás decise di ritirarsi: aveva poco più di vent’anni, ed era considerato l’erede naturale di Belmonte e…” […]

    "Mi piace"

  6. […] nella caverna. 2003 d.C. – Il corpo profanato. 2005 d.C. – Il corpo ibernato. 2007 d. C. – Il corpo taurino. 2008 d.C. – Il corpo disassemblato. 2009 d.C. – Il corpo condizionale. 2011 d.C. – Il corpo […]

    "Mi piace"

  7. […] nella caverna. 2003 d.C. – Il corpo profanato. 2005 d.C. – Il corpo ibernato. 2007 d. C. – Il corpo taurino. 2008 d.C. – Il corpo disassemblato. 2009 d.C. – Il corpo condizionale. 2011 d.C. – Il corpo […]

    "Mi piace"

  8. […] nella caverna. 2003 d.C. – Il corpo profanato. 2005 d.C. – Il corpo ibernato. 2007 d. C. – Il corpo taurino. 2008 d.C. – Il corpo disassemblato. 2009 d.C. – Il corpo condizionale. 2011 d.C. – Il corpo […]

    "Mi piace"

  9. […] nella caverna. 2003 d.C. – Il corpo profanato. 2005 d.C. – Il corpo ibernato. 2007 d. C. – Il corpo taurino. 2008 d.C. – Il corpo disassemblato. 2009 d.C. – Il corpo condizionale. 2011 d.C. – Il corpo […]

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Be really contemporary. – Roccioletti Cancella risposta