Il corpo indotto.

Il corpo indotto.
Salon Indien, Grand Café, Parigi 1895.

 

Nel 1895 Jean Hamman è tra i primi spettatori dei film dei fratelli Lumière: affascinato dal cinema decide di intraprendere la carriera di regista. Nel 1903 si trasferisce negli Stati Uniti. Uno dei pochi film che gira non a tema Far West è “L’isola dello spavento”, tratto dal romanzo di H.G.Wells “L’isola del dottor Moreau”: uno scienziato lavora ad una ricerca mai tentata prima, umanizzare creature animali modificandole con vivisezione , asportazione dei tessuti, trapianti di arti, insieme ad un intervento di tipo ipnotico per stimolarne la mente ed evitare che ritornino ai loro istinti. (cfr. vicerversa il film di Dryer “Cuore di vetro” del 1976, in cui gli attori recitano alcune scene dopo essere stati ipnotizzati dal regista stesso).

 

“L’isola dello spavento” è considerato il primo esempio di genere cinematografico uplift: una razza avanzata interviene nell’evoluzione di un’altra specie. Il film di Hamman è andato perduto, restano alcuni fotogrammi pubblicati sulle riviste dell’epoca e la sua durata, 23 minuti totali.

 


La locandina del film “L’isola delle anime perdute” con Bela Lugosi, 1932.

 

Sono entrambe del 2018 due notizie che hanno a che fare con l’ibridazione. Il 29 gennaio lo scienziato Gordon P.Gallup, psicologo evoluzionista, racconta l’episodio riferitogli da un ex collega dell’università: durante un esperimento di inseminazione di una femmina di scimpanzé con sperma umano, in un laboratorio di Orange Park (Florida), non solo la gravidanza è andata a buon fine, ma ha dato origine ad un parto vivo: lo humanzee è stato poi sottoposto ad eutanasia, dopo le considerazioni morali ed etiche degli scienziati coinvolti nel progetto.

 

La seconda notizia riguarda la Cina: il governo ha dato via libera alla sperimentazione per far crescere organi umani in corpi animali, così da poterli usare per i trapianti. Presso lo State Key Laboratory of Stem Cell di Pechino sono nati due maiali con una parte di cellule di macaco nei tessuti del cuore, del fegato, della milza, dei polmoni e della pelle.

 

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J.G.Ballard
La mostra delle atrocità, 1970.

La rinoplastica della Regina Elisabetta.
Sono state avanzate molte ipotesi sulla forma ideale del naso della regina, e sui mezzi da impiegare per ottenerla. Alcuni dei suoi chirurghi erano nettamente a favore del profilo metro (Straith, 1938), il quale avrebbe consentito al naso si Sua Maestà di emergere, dopo l’operazione, con un’altezza, un angolo e una linea del tutto conformi a uno standard. Altri chirurghi avevano scelto di lavorare direttamente sulla paziente, sottoponendo a Sua Maestà vari modelli di naso e cercando quello che potesse avere la sua approvazione. Quest’ultima idea era analoga alla procedura che si segue quando si sceglie un nuovo cappello. Purtroppo i tessuti umani vanno soggetti all’indurimento, e si comportano in modo quasi sempre imprevedibile. Non sarebbe stato ragionevole, insomma, insistere troppo perché Sua Maestà si pronunciasse sui dettagli. […]

La plastica mammaria riduttiva di Mae West.
La riduzione delle dimensioni del seno di Mae West rappresentava una sfida chirurgica di una certa rilevanza, per di più complicata dalla richiesta della paziente che i capezzoli potessero restare disponibili per i giochi orali durante l’atto sessuale. C’erano molti altri fattori di cui tener conto: l’età della signorina West, il tipo di ingrossamento, se ci fosse una situazione di pura ipertrofia, il grado di ptosi in atto, le effettive dimensioni dell’ ingrossamento e, in ultimo, l’eventuale presenza di patologie del tessuto della mammella. Una caratteristica rilevante del seno della paziente era l’obesità e l’ingrossamento veramente fuori dalla norma. Dopo cinquant’anni il tessuto del seno può andare incontro a seri inconvenienti se la circolazione sanguigna della zona è in qualche modo meno efficiente. Nel caso della signorina West perciò si decise di evitare l’operazione classica e si optò per un’amputazione su totale con trapianto successivo di capezzoli. […]

Il lifting della principessa Margaret.
Quando la principessa Margaret raggiunse la mezza età, la pelle delle guance e del collo cominciava a rilassarsi per il cedimento delle strutture di sostegno. Le pieghe naso-labiali diventavano più profonde, e i tessuti morbidi attorno alla mascella cascavano in avanti. Le guance aumentavano di volume. Le pieghe del collo, viste di profilo, apparivano più lunghe, e tutta la linea mento-collo perdeva il profilo giovanile per diventare convessa. L’illustre chirurgo plastico Richard Battle ha osservato una volta che una delle grandi disgrazie del chirurgo che opera in questo settore è che lui solo possiede l’abilità tecnica e le conoscenze necessarie per corregge le situazioni che gli vengono sottoposte. Ciò non toglie che, se il paziente è disposto a pagare il prezzo del trattamento, le operazioni necessarie verranno eseguite. Si dovrebbero evitare le incisioni troppo estese sul collo per rimuovere il tessuto in eccesso. Le cicatrici infatti tendono a restare troppo visibili, e ciò può diventare successivamente motivo di denunce e cause giudiziarie. Nel caso della principessa Margaret, l’incisione avrebbe dovuto essere coperta quasi del tutto dai capelli e dalle stesse orecchie. […]

 

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Phillip Iscove, “L’isola del Dottor Moreau”, 2015.

 

Bozzetti preparatori per “L’isola del dottor Moreau” di Richard Stanley.

 


Herman Nitsch.

 


Opere di Miguel Vallinas.

 


Lion-man di Hohlenstein-Stadel.

 

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Performance.

 

Di carne e di sogno.
Arrivederci, signor Nitsch.
Corpi, vino.
Selezione di immagini da video e video.
Performance, 2022.

 

Matter and information.
Sensor, speaker, bowl, water, heart rate.
Performance and installation, 2022.

 

IBlood: Sanguinare a comando.
Installazione indossabile, 2022.

 

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8 risposte a “Il corpo indotto.”

  1. […] di uplift, cioè di intervento per accelerare l’evoluzione di una specie (trattato precedentemente qui) è “Stargate” di Roland Emmerich: la divinità egizia Ra è un membro di una razza aliena in […]

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